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 BRACCO  ITALIANO  DI  CASAMASSIMA

Filosofia dell'Allevamento

A tal uopo e al lume delle mie personali esperienze qualche cenno per far meglio conoscere la figura e il lavoro dell’allevatore: chi è, cosa fa’.

L’allevatore quale conoscitore della razza che alleva è colui che, mettendo in riproduzione dei soggetti ritenuti validi esponenti di razza, consente la nascita di nuovi esemplari fissandone i caratteri evolutivi ritenuti positivi,  cercando di eliminare i caratteri negativi. Lo scopo principale dell’allevatore è quello di diffondere l’esemplare di razza pura; quindi allevare in purezza altri non è che conservare e perpetuare cio’ che si è fissato nel tempo con la selezione.

Il filtro che permette di fissare le caratteristiche di razza è costituito dalla consanguineita’ che puo essere di 1° e 2° grado quando si accoppiano tra loro genitori e figli o fratelli e sorelle; di 3° e 4° grado quando si accoppiano tra loro zii e nipoti; di 5° e  10° grado quando la parentela  è piu’ lontana.

Il bracco italiano che preferiamo

L’insieme delle regioni corporee  deve dare subito impressione di distinzione, eleganza  proporzioni, solidita’.
Pelo mai rado e opaco, colore marrone di  tonalita’ cioccolato al latte (tonaca di frate) o bianco arancio tonalita’ dell’arancio né troppo carico e né slavato.
Testa che deve essere espressione della razza , canna nasale montonina (senza eccessi), cranio  con giusto cesello, occipite e stacco nucale evidente, labbro ben disegnato ed evidente, commessura labiale visibile.
Occhio espressivo, mai duro o chiaro.
Orecchio, inserito come da standard, attaccato alle guance di forma triangolare, con voluta interna e margine leggermente arrotondato, sottile (mai spesso come una suola di scarpa) che raggiunga senza stiramento il tartufo.
Bel collo inserito in una spalla angolata e muscolosa.
Linea dorsale solida, rene corto, groppa larga/lunga e ben angolata.
Torace disceso fino al gomito e ben sviluppato nei tre diametri, ventre mai retratto, grassella evidente.
Coda robusta alla radice e amputata a circa 25 cm. di lunghezza, portata sull’ orizzontale e che ritmi l’andatura quando il bracco è in movimento.

Arti angolati, piedi con dita serrate ,unghie ben arcuate, cuscinetti plantari con suole dure e elastiche.

Simpatia e  gusto personale ci conducono alla scelta di una specifica razza per quanto riguarda la morfologia , modo e metodo di cacciare per quanto riguarda il lavoro.

Il bracco trotta perche’ questa andatura è consona alla sua costruzione morfologica cio’ non preclude che possa galoppare , nell’ esercizio dell’attivita’ venatoria esso adattera’ la sua andatura a seconda del terreno, della vegetazione  e delle circostanze che favoriranno l’incontro con la selvaggina.

Cio’ detto, proseguendo per la nostra avventura braccofila e per il nostro percorso cino-agonistico ci siamo prefissi un obiettivo ben preciso : di selezionare bracchi venatici e  morfologicamente tipici, dotati  di naso  potente ,  dominatori del  vento, gran fermatori e recuperatori . Lo scopo principale è quello di far viaggiare all’unisono, in stabile equilibrio tra loro, morfologia e funzione .Secondo noi non ha alcun senso privelegiarne l’uno a discapito dell’altro.

 

Ricerchiamo nei soggetti, sia maschi che femmine, da adibire alla riproduzione:

  • Tipo

  • Costruzione

  • Distinzione

  • Movimento

  • Mantelli distinti con colori  di giusta tonalita’

  • Carattere equilibrato

  • Potenza olfattiva

  • Ferma solida

  • Intelligenza venatoria e senso del selvatico

  • Tempra e resistenza alla fatica

  • Riporto e recupero

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